lunedì 24 maggio 2010

A mia nonna!

C'è una donna che il tempo mi ha rubato, lasciandomi privo di sentimenti e di quella

gioia che mi regalavano i suoi gesti quotidiani, una tenera donna calata nella sua

veste nera e con quell’odore buono di paese, le sue mani invecchiate e calde che

riscaldavano il mio cuore di ragazzo..Ogni suo sguardo era una sinfonia di pace, di

amore mai colmo e le mattine in cui mi risvegliavo con lei accanto sapevano di

buono, come di pane appena sfornato. Non riesco a descrivere quanto mi manchi nonna,

ma il pianto solca spesso le mie guance nel ricordo, le sere scendono lievi

assaporando con amore quei momenti trascorsi insieme e viaggia il pensiero

immaginando un momento, "quel momento" in cui ti riabbraccerò sorridente e felice.

Oggi è successo, ti ho pensato come sempre e ho pianto, ti ho rivista nel tuo abito

di lana consunto e quelle tue mani -che adoravo- a trattenere il rosario per la

preghiera, oggi ti amo ancora come sempre, e vorrei dirti quanto soffro ancora senza

di te...non ti potrò mai dimenticare nonna, pensando ai giorni in cui, al ritorno

dall'Università, il tuo sorriso mi veniva incontro e nella gioia del mio arrivo mi

scrutavi per vedere, se durante l'assenza da casa, ero dimagrito...E' dolcissimo

rammentarti, ha un sapore di pace interiore e mi assicura la forza necessaria per

affrontare la vita. Il tuo volto è di fronte a me, stanco ma felice..a vegliare con

la tua solita bontà, in quell’angolo del balcone che dà verso la strada ti vedo

ancora intenta a scaldarti nei primi tepori di maggio, seduta sulla tua seggiola di

legno impagliata a salutare, con un cenno o uno sguardo ammiccante, quanti

riconoscendoti allungavano le mani in segno di saluto. Che dire nonna, ho passato

con te gli anni più dolci e teneri della mia adolescenza, l’amore che mi hai donato

sgorga ancora dal mio cuore e il tuo dolcissimo volto sfiora spesso le mie notti

rassicurandomi sulla vita e sulle paure quotidiane. Grazie ancora nonna per essere

stata la mia maestra, per avermi amato come pochi e per le tue preghiere da lassù

che silenziose custodiscono un sussurro di pace. Tuo nipote, Salvo

sabato 22 maggio 2010

Strana inquietudine

Strana inquietudine..

ogni idea di sconfinare sorrisi

tra pieghe contorte del tuo cielo,

privo di presente,

di ogni sussurro d’amore,

mute fontane sorprese dalla vita

come sogni ingialliti nel rimpianto,

tra ciottoli umidi di lacrime

e mani avvinghiate ad un canto

senza più anima.

giovedì 20 maggio 2010

Candida luce

È candida questa luce

come la mia anima inquieta,

tra gradini di fango

e ciottoli incasellati,

di memorie assopite.

E’ vicino il mare,

con le sue lune di sabbia

a distillare giorni e sorrisi

intime promesse d’amore.

Si affievolisce l’alba

soffocata dal respiro del giorno,

da mille sguardi velati di salsedine,

da onde vocianti che si alzano maestose.

domenica 9 maggio 2010

Umide foglie

Umide foglie senza sussurro,

svaniscono nel vento

come le mie parole stanche,

il respiro si affanna

sulle ultime frasi immobili,

nel tormento insensibile a te,

la mano sfiora ancora il presente

ricordo enigmatico come i tuoi silenzi,

attendo cenni che possano ridestarmi,

occhi intensi di orizzonti mediterranei,

nell’assetato magma dei ricordi.

Solitario gioco di inquietudini,

di solchi avvinghiati al mattino impalpabile,

luci di riso e finestre aperte sul buio dell’anima,

imperturbabile specchio d’impotenza,

flebili sono i giorni trascorsi,

come corde allentate dal destino,

assiepato sul mio eremo

nutro rimorsi con scaglie d’innocenza,

mentre è sera.