domenica 9 maggio 2010

Umide foglie

Umide foglie senza sussurro,

svaniscono nel vento

come le mie parole stanche,

il respiro si affanna

sulle ultime frasi immobili,

nel tormento insensibile a te,

la mano sfiora ancora il presente

ricordo enigmatico come i tuoi silenzi,

attendo cenni che possano ridestarmi,

occhi intensi di orizzonti mediterranei,

nell’assetato magma dei ricordi.

Solitario gioco di inquietudini,

di solchi avvinghiati al mattino impalpabile,

luci di riso e finestre aperte sul buio dell’anima,

imperturbabile specchio d’impotenza,

flebili sono i giorni trascorsi,

come corde allentate dal destino,

assiepato sul mio eremo

nutro rimorsi con scaglie d’innocenza,

mentre è sera.

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