Quanti giorni ho atteso,
senza spiegarmi le parole,
senza il verso dei tuoi passi.
Con le mie vane certezze,
senza il segno di un'amore vero,
sotto un francobollo di parole.
Il fiato sul corrimano della vita,
con ancore di polvere nell'anima,
vinto dai miei ossimori esistenziali.
Sull'uscio dei ricordi adombravi come fiore,
vitale dispensatore di essenze e colori,
di frammenti felici e fragranze infinite.
Timida è la luna che ovatta il mio silenzio,
i nostri respiri condensati e stanchi di sogni,
tinte e riflessi intrisi di malinconica attesa.
In piedi il mio sguardo penetra nella nebbia,
colmando di gesti ogni istante senza luce,
cancellando le orme del tempo non vissuto.
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