Ho rivisto indietro il mio tempo, le giornate inutili,
ho sommato le ore di speranza in catene di pianto,
senza fermarmi nell'urlo disperato della coscienza.
Gli anni che lentamente sfinivano i sogni, e la luce
nei tormenti che alienavano ogni sentimento nel vuoto,
privato di sorrisi e di stagni dove annegare i pensieri.
Soffocavo il mio senso di impotenza e camminavo,
i passi stanchi di chi cerca un appoggio nella vita,
di un uomo serrato nel dolore che impone sofferenze.
In fondo alla vita, dove la miseria frantuma il coraggio,
e dove la voglia di non esistere è consolazione e stimolo:
ti incontrai, il mio cuore ritrovò la voglia di amare e sorridere.
Rivedo ancora il tuo viso, e la tua voce che mi ridesta sempre,
come vento caldo sulle spighe prima della mietitura d'estate,
eterno baluardo, scrigno di scienza e umanità senza fine.
Sorrido alla tua vista come ieri, illuminando il mio volto felice,
snocciolando ricordi e preghiere nel fiume di gratitudine,
seduto a vivere e gioire nel presente che tu mi hai donato.
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