Un ultimo sussulto
sferza il respiro e ogni inganno,
l’omertà incallita di chi non vive.
Tra le dune dell’anima
scorre un sangue di speranza
che lava come fiume ogni mia paura,
tra canti ed emozioni rimugino
innocenti angoli di cielo
che mi appartengono ancora,
così come le ore trascorse
a inseguire sogni ingabbiati
e lucertole di passato.
venerdì 5 novembre 2010
domenica 3 ottobre 2010
Spifferi di salsedine
Spifferi di salsedine
sui fichi d'india rossi,
le mani giunte a rubare fiato
e inondare di respiro i giorni.
E' sfigurato ogni ricordo,
ogni sibilo di parole perdute..
di mani incarnate di speranza
nel destino mattutino.
Strozzo in gola inganni e figure
sempre più insensibili, afone..
incontestabili misteri del tempo
che la vita misura con solchi sbiaditi
e lascia macerare senza lamenti...
I miei passi sono innocenti
come il risveglio dei figli all'alba,
di nuvole inestricabili tra luce e grano
nel mite autunno della vita.
sui fichi d'india rossi,
le mani giunte a rubare fiato
e inondare di respiro i giorni.
E' sfigurato ogni ricordo,
ogni sibilo di parole perdute..
di mani incarnate di speranza
nel destino mattutino.
Strozzo in gola inganni e figure
sempre più insensibili, afone..
incontestabili misteri del tempo
che la vita misura con solchi sbiaditi
e lascia macerare senza lamenti...
I miei passi sono innocenti
come il risveglio dei figli all'alba,
di nuvole inestricabili tra luce e grano
nel mite autunno della vita.
sabato 26 giugno 2010
Angeli innocenti (Ai miei 4 figli)
Angeli innocenti
sfiorano la mia anima
come piccoli soffi di vita,
sibilando gioia tra mattini
inondati di candide carezze,
lontani sono i rigurgiti di noia
di fontane stralunate nel cemento.
Il sorriso dilaga nelle certezze
nei sogni e rintocchi di speranza,
come figure di alabastro essi
respireranno viva la mia solitudine,
in un giorno privo di quest’oggi sublime
stanco di affanni consumati nella preghiera.
sfiorano la mia anima
come piccoli soffi di vita,
sibilando gioia tra mattini
inondati di candide carezze,
lontani sono i rigurgiti di noia
di fontane stralunate nel cemento.
Il sorriso dilaga nelle certezze
nei sogni e rintocchi di speranza,
come figure di alabastro essi
respireranno viva la mia solitudine,
in un giorno privo di quest’oggi sublime
stanco di affanni consumati nella preghiera.
venerdì 11 giugno 2010
Il fumo della vita
Anch’io un giorno sarò polvere
dispersa oltre il fumo della vita,
Sarò forse flebile soffio,
nel momento inviolabile
dell’anima che distilla l’eterno,
spazierò tra eremi d’argilla,
oltre i vincoli e le parole
saluterò inganni e ansie...i sogni.
Salirò scale di gesso, bianche
con la sabbia della vita tra le dita
senza sguardi sul passato,
aspettando l’alba d’ogni giorno
che silente annuncia il mattino.
dispersa oltre il fumo della vita,
Sarò forse flebile soffio,
nel momento inviolabile
dell’anima che distilla l’eterno,
spazierò tra eremi d’argilla,
oltre i vincoli e le parole
saluterò inganni e ansie...i sogni.
Salirò scale di gesso, bianche
con la sabbia della vita tra le dita
senza sguardi sul passato,
aspettando l’alba d’ogni giorno
che silente annuncia il mattino.
lunedì 24 maggio 2010
A mia nonna!
C'è una donna che il tempo mi ha rubato, lasciandomi privo di sentimenti e di quella
gioia che mi regalavano i suoi gesti quotidiani, una tenera donna calata nella sua
veste nera e con quell’odore buono di paese, le sue mani invecchiate e calde che
riscaldavano il mio cuore di ragazzo..Ogni suo sguardo era una sinfonia di pace, di
amore mai colmo e le mattine in cui mi risvegliavo con lei accanto sapevano di
buono, come di pane appena sfornato. Non riesco a descrivere quanto mi manchi nonna,
ma il pianto solca spesso le mie guance nel ricordo, le sere scendono lievi
assaporando con amore quei momenti trascorsi insieme e viaggia il pensiero
immaginando un momento, "quel momento" in cui ti riabbraccerò sorridente e felice.
Oggi è successo, ti ho pensato come sempre e ho pianto, ti ho rivista nel tuo abito
di lana consunto e quelle tue mani -che adoravo- a trattenere il rosario per la
preghiera, oggi ti amo ancora come sempre, e vorrei dirti quanto soffro ancora senza
di te...non ti potrò mai dimenticare nonna, pensando ai giorni in cui, al ritorno
dall'Università, il tuo sorriso mi veniva incontro e nella gioia del mio arrivo mi
scrutavi per vedere, se durante l'assenza da casa, ero dimagrito...E' dolcissimo
rammentarti, ha un sapore di pace interiore e mi assicura la forza necessaria per
affrontare la vita. Il tuo volto è di fronte a me, stanco ma felice..a vegliare con
la tua solita bontà, in quell’angolo del balcone che dà verso la strada ti vedo
ancora intenta a scaldarti nei primi tepori di maggio, seduta sulla tua seggiola di
legno impagliata a salutare, con un cenno o uno sguardo ammiccante, quanti
riconoscendoti allungavano le mani in segno di saluto. Che dire nonna, ho passato
con te gli anni più dolci e teneri della mia adolescenza, l’amore che mi hai donato
sgorga ancora dal mio cuore e il tuo dolcissimo volto sfiora spesso le mie notti
rassicurandomi sulla vita e sulle paure quotidiane. Grazie ancora nonna per essere
stata la mia maestra, per avermi amato come pochi e per le tue preghiere da lassù
che silenziose custodiscono un sussurro di pace. Tuo nipote, Salvo
gioia che mi regalavano i suoi gesti quotidiani, una tenera donna calata nella sua
veste nera e con quell’odore buono di paese, le sue mani invecchiate e calde che
riscaldavano il mio cuore di ragazzo..Ogni suo sguardo era una sinfonia di pace, di
amore mai colmo e le mattine in cui mi risvegliavo con lei accanto sapevano di
buono, come di pane appena sfornato. Non riesco a descrivere quanto mi manchi nonna,
ma il pianto solca spesso le mie guance nel ricordo, le sere scendono lievi
assaporando con amore quei momenti trascorsi insieme e viaggia il pensiero
immaginando un momento, "quel momento" in cui ti riabbraccerò sorridente e felice.
Oggi è successo, ti ho pensato come sempre e ho pianto, ti ho rivista nel tuo abito
di lana consunto e quelle tue mani -che adoravo- a trattenere il rosario per la
preghiera, oggi ti amo ancora come sempre, e vorrei dirti quanto soffro ancora senza
di te...non ti potrò mai dimenticare nonna, pensando ai giorni in cui, al ritorno
dall'Università, il tuo sorriso mi veniva incontro e nella gioia del mio arrivo mi
scrutavi per vedere, se durante l'assenza da casa, ero dimagrito...E' dolcissimo
rammentarti, ha un sapore di pace interiore e mi assicura la forza necessaria per
affrontare la vita. Il tuo volto è di fronte a me, stanco ma felice..a vegliare con
la tua solita bontà, in quell’angolo del balcone che dà verso la strada ti vedo
ancora intenta a scaldarti nei primi tepori di maggio, seduta sulla tua seggiola di
legno impagliata a salutare, con un cenno o uno sguardo ammiccante, quanti
riconoscendoti allungavano le mani in segno di saluto. Che dire nonna, ho passato
con te gli anni più dolci e teneri della mia adolescenza, l’amore che mi hai donato
sgorga ancora dal mio cuore e il tuo dolcissimo volto sfiora spesso le mie notti
rassicurandomi sulla vita e sulle paure quotidiane. Grazie ancora nonna per essere
stata la mia maestra, per avermi amato come pochi e per le tue preghiere da lassù
che silenziose custodiscono un sussurro di pace. Tuo nipote, Salvo
sabato 22 maggio 2010
Strana inquietudine
Strana inquietudine..
ogni idea di sconfinare sorrisi
tra pieghe contorte del tuo cielo,
privo di presente,
di ogni sussurro d’amore,
mute fontane sorprese dalla vita
come sogni ingialliti nel rimpianto,
tra ciottoli umidi di lacrime
e mani avvinghiate ad un canto
senza più anima.
ogni idea di sconfinare sorrisi
tra pieghe contorte del tuo cielo,
privo di presente,
di ogni sussurro d’amore,
mute fontane sorprese dalla vita
come sogni ingialliti nel rimpianto,
tra ciottoli umidi di lacrime
e mani avvinghiate ad un canto
senza più anima.
giovedì 20 maggio 2010
Candida luce
È candida questa luce
come la mia anima inquieta,
tra gradini di fango
e ciottoli incasellati,
di memorie assopite.
E’ vicino il mare,
con le sue lune di sabbia
a distillare giorni e sorrisi
intime promesse d’amore.
Si affievolisce l’alba
soffocata dal respiro del giorno,
da mille sguardi velati di salsedine,
da onde vocianti che si alzano maestose.
come la mia anima inquieta,
tra gradini di fango
e ciottoli incasellati,
di memorie assopite.
E’ vicino il mare,
con le sue lune di sabbia
a distillare giorni e sorrisi
intime promesse d’amore.
Si affievolisce l’alba
soffocata dal respiro del giorno,
da mille sguardi velati di salsedine,
da onde vocianti che si alzano maestose.
domenica 9 maggio 2010
Umide foglie
Umide foglie senza sussurro,
svaniscono nel vento
come le mie parole stanche,
il respiro si affanna
sulle ultime frasi immobili,
nel tormento insensibile a te,
la mano sfiora ancora il presente
ricordo enigmatico come i tuoi silenzi,
attendo cenni che possano ridestarmi,
occhi intensi di orizzonti mediterranei,
nell’assetato magma dei ricordi.
Solitario gioco di inquietudini,
di solchi avvinghiati al mattino impalpabile,
luci di riso e finestre aperte sul buio dell’anima,
imperturbabile specchio d’impotenza,
flebili sono i giorni trascorsi,
come corde allentate dal destino,
assiepato sul mio eremo
nutro rimorsi con scaglie d’innocenza,
mentre è sera.
svaniscono nel vento
come le mie parole stanche,
il respiro si affanna
sulle ultime frasi immobili,
nel tormento insensibile a te,
la mano sfiora ancora il presente
ricordo enigmatico come i tuoi silenzi,
attendo cenni che possano ridestarmi,
occhi intensi di orizzonti mediterranei,
nell’assetato magma dei ricordi.
Solitario gioco di inquietudini,
di solchi avvinghiati al mattino impalpabile,
luci di riso e finestre aperte sul buio dell’anima,
imperturbabile specchio d’impotenza,
flebili sono i giorni trascorsi,
come corde allentate dal destino,
assiepato sul mio eremo
nutro rimorsi con scaglie d’innocenza,
mentre è sera.
venerdì 23 aprile 2010
Ho visto il mare
Ho visto il mare,
torbido e minaccioso
irrompere sotto gli sguardi curiosi
della gente del porto.
La sabbia impazzita
sulla battigia odorante e schiumosa,
e il fumo bianco delle onde
raccontare storie ormai perdute.
Mugugna il mare,
assale la scogliera con furia,
un andirivieni costante e spaventoso
che intimorisce e genera agghiaccianti lamenti.
Come belve impazzite
le onde scalpitano e impazzano,
via via più alte e senza freni
non ci sono ostacoli, forse soltanto il tempo.
Mi attardo ad osservare,
montagne d’acqua senza fine
fragorosi boati a squarciare ogni quiete
a invadere l’aria di vapore e paura.
torbido e minaccioso
irrompere sotto gli sguardi curiosi
della gente del porto.
La sabbia impazzita
sulla battigia odorante e schiumosa,
e il fumo bianco delle onde
raccontare storie ormai perdute.
Mugugna il mare,
assale la scogliera con furia,
un andirivieni costante e spaventoso
che intimorisce e genera agghiaccianti lamenti.
Come belve impazzite
le onde scalpitano e impazzano,
via via più alte e senza freni
non ci sono ostacoli, forse soltanto il tempo.
Mi attardo ad osservare,
montagne d’acqua senza fine
fragorosi boati a squarciare ogni quiete
a invadere l’aria di vapore e paura.
martedì 2 marzo 2010
Nel solco dei tuoi sguardi.
Scoprirò dai solchi
dei tuoi sguardi
le mille sonorità dell’amore,
come impavido osservatore
di luce e destini,
nelle misere stanze
della vita che scorre contorta
scorgerò sciami di passione,
tenderò l’orecchio al vento
per annusarvi colonne d’incenso.
Nel sibilo costante del mio cuore
il suono dei giorni
muta il distacco, sfumando il respiro
ormai estinto al mio udito.
Rinnoverò promesse, tormenti
l’alba sventrata di luce e calore
sussurra interminabili note di canti,
di favole arabe ancora chiuse
nello scrigno dei ricordi.
dei tuoi sguardi
le mille sonorità dell’amore,
come impavido osservatore
di luce e destini,
nelle misere stanze
della vita che scorre contorta
scorgerò sciami di passione,
tenderò l’orecchio al vento
per annusarvi colonne d’incenso.
Nel sibilo costante del mio cuore
il suono dei giorni
muta il distacco, sfumando il respiro
ormai estinto al mio udito.
Rinnoverò promesse, tormenti
l’alba sventrata di luce e calore
sussurra interminabili note di canti,
di favole arabe ancora chiuse
nello scrigno dei ricordi.
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