Scavo nelle righe dei giorni,
a illudermi che sia tutto vano:
il tuo ritorno, le mie lacrime..
aspetto che il sorriso dei tuoi passi
colori di rosa il respiro del tempo,
e la chiarezza della tua pelle
diffonda giardini di magnolie.
Al rinnovato gaudio dell’anima
mi attardo furente sui gradini erosi,
sulle perpetuanti note di sale,
sui vessilli incompiuti e stanchi
di brandelli muti di coscienza.
Immagino specchi di solitudine,
nell’effimero ricordo dei tuoi silenzi,
ombre fuggiasche di celati rancori
e viottoli offuscati di miserie.
Nel trasparente nulla sorreggo il pensiero
tra flutti di identità e soffuse caligini,
tutto è iniquo, forsennato malessere..
indistricabile rovo di quiescenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento