Pioggia tintinna dolcemente,
disfatte gocce, lontani sguardi
di pensieri brumosi, incalzanti.
Repentini sorsi di memoria,
sovrapposte immagini, grida
nell'ultimo sussulto d’estate.
Mare che intorbida l'umore,
rovinoso nell' incedere,
di onde impazzite e schiumose.
Miti respiri sulla sabbia,
antiche lune opalescenti,
smerigliate dallo scirocco.
Voli leggeri di gabbiani,
confusi nell'aria di pioggia,
narici fumanti di caldarroste.
Sul selciato colori e foglie,
terra umida di mesi trascorsi,
di gesti carichi di nuvole.
sabato 27 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Occhi
Occhi sul davanzale dell’anima,
a scrutare gigli nella memoria,
a frustrare intenti anonimi.
Occhi che pregano per assecondare
la sete di confini oltre l’aria,
sfogo di lucidi sensi e ritorni.
Occhi nel pianto, vittime assenti
di lontani rituali e gogne,
di vite calpestate nel cemento.
Occhi senza vista, immersi ancora
nel liquoroso ristagno dei sogni,
di destini allacciati tra i rovi.
Occhi stanchi di ignare migranti,
nel vespro irrisolto di anime,
di antiche palme avare d’ozio.
a scrutare gigli nella memoria,
a frustrare intenti anonimi.
Occhi che pregano per assecondare
la sete di confini oltre l’aria,
sfogo di lucidi sensi e ritorni.
Occhi nel pianto, vittime assenti
di lontani rituali e gogne,
di vite calpestate nel cemento.
Occhi senza vista, immersi ancora
nel liquoroso ristagno dei sogni,
di destini allacciati tra i rovi.
Occhi stanchi di ignare migranti,
nel vespro irrisolto di anime,
di antiche palme avare d’ozio.
lunedì 22 settembre 2008
Sila
Ho ascoltato a lungo il vento,
tra pini e sagome infinite,
sollevando lo sguardo nell'azzurro.
Salgo il muro oltre le verdi felci,
che nascondono vita e profumi,
sfondi cari di luoghi millenari.
Nel salto a valle corre il fiume,
allo sguardo la mia anima spazia,
si libra come spirito proteso.
Sul Gariglione i miei passi stanchi,
sfidano il vento affievolendo
ogni coraggio , le certezze vinte.
La Sila mi affascina, sorprende,
con i colori, sfavillante sogno,
fonte di pace e di orizzonti.
Nel brusio del crepuscolo, faggi
ammantati di neve e silenzio,
a colorare ogni infinito.
tra pini e sagome infinite,
sollevando lo sguardo nell'azzurro.
Salgo il muro oltre le verdi felci,
che nascondono vita e profumi,
sfondi cari di luoghi millenari.
Nel salto a valle corre il fiume,
allo sguardo la mia anima spazia,
si libra come spirito proteso.
Sul Gariglione i miei passi stanchi,
sfidano il vento affievolendo
ogni coraggio , le certezze vinte.
La Sila mi affascina, sorprende,
con i colori, sfavillante sogno,
fonte di pace e di orizzonti.
Nel brusio del crepuscolo, faggi
ammantati di neve e silenzio,
a colorare ogni infinito.
domenica 21 settembre 2008
Coscienza e colpa.
Nel giorno che muore,
sovrastando vuoti,
soffio amarezza.
Tra bagliori vivi,
nuvole di pianto,
siedo esanime.
Frantumo i sogni,
per riporli ora,
nel tuo spento sguardo.
La parola solca,
ogni mio gemito,
coscienza e colpa.
Cado attonito,
desolata vanga,
onda e deserto.
Sul ventre rigonfio,
il peso dei giorni,
grondanti di luce.
Nel buio tormento,
una goccia si posa,
scavando l'anima.
sovrastando vuoti,
soffio amarezza.
Tra bagliori vivi,
nuvole di pianto,
siedo esanime.
Frantumo i sogni,
per riporli ora,
nel tuo spento sguardo.
La parola solca,
ogni mio gemito,
coscienza e colpa.
Cado attonito,
desolata vanga,
onda e deserto.
Sul ventre rigonfio,
il peso dei giorni,
grondanti di luce.
Nel buio tormento,
una goccia si posa,
scavando l'anima.
giovedì 18 settembre 2008
Apocalisse
I miei occhi fissi sopra il cielo,
a dispensare sorrisi tra nuvole,
a immaginare sogni di parole.
I suoni racchiusi nelle mie mani,
a contenere sorgenti di speranza,
e mietere sospiri ed emozioni.
La luce frantuma i nostri inganni,
spolverando leggera ogni paura,
nell’umido mattino privo di sole.
Ancora una volta addento l’aria,
nel frastagliato e incolto presente,
sfioro ombre intessute di miseria.
L’anima stanca attraversa l’estremo,
inutile lembo risuonante d’immagini,
di note scadute nell’avverso ostro.
I passi riflettono ogni mio sfogo,
ogni eccesso dell’ansia di vivere,
respirando ossa e fiumi di sangue .
a dispensare sorrisi tra nuvole,
a immaginare sogni di parole.
I suoni racchiusi nelle mie mani,
a contenere sorgenti di speranza,
e mietere sospiri ed emozioni.
La luce frantuma i nostri inganni,
spolverando leggera ogni paura,
nell’umido mattino privo di sole.
Ancora una volta addento l’aria,
nel frastagliato e incolto presente,
sfioro ombre intessute di miseria.
L’anima stanca attraversa l’estremo,
inutile lembo risuonante d’immagini,
di note scadute nell’avverso ostro.
I passi riflettono ogni mio sfogo,
ogni eccesso dell’ansia di vivere,
respirando ossa e fiumi di sangue .
venerdì 12 settembre 2008
Passioni
Gli occhi stanchi nel mite mattino,
i miei passi sui tuoi inganni,
sul selciato ruvido di parole.
Non ricordi il fiore degli anni,
estati interminabili, luci,
carezze rubate al crepuscolo.
Le onde schiumanti di salsedine,
sull’arenile della mia vita,
a offrirmi pensieri e supplizi.
Le mani nude immerse nel caldo,
abbraccio di un istante eterno,
soffio di anime irriverenti.
La memoria riveste ogni callo,
sussurra ancora la sua canzone,
irrisolto scenario di passioni.
i miei passi sui tuoi inganni,
sul selciato ruvido di parole.
Non ricordi il fiore degli anni,
estati interminabili, luci,
carezze rubate al crepuscolo.
Le onde schiumanti di salsedine,
sull’arenile della mia vita,
a offrirmi pensieri e supplizi.
Le mani nude immerse nel caldo,
abbraccio di un istante eterno,
soffio di anime irriverenti.
La memoria riveste ogni callo,
sussurra ancora la sua canzone,
irrisolto scenario di passioni.
mercoledì 10 settembre 2008
La fontana della vita.
Ho immaginato un grande vecchio,
sulla scala in pietra del casale,
a elargire amore e pace,
a disperdere ogni soffio d'ansia.
I suoi occhi stanchi e trasognati,
nel vento d' un mattino assolato,
la barba fluente a racchiudere ,
parole mai pronunciate, caduche.
Nella fontana della vita, tempo,
che sfuma i ricordi, le passioni,
inganni che annientano il silenzio,
come i rintocchi del tuo domani.
Nella piazza affastello i pensieri,
in lunghe strade percorse dal buio,
dolore e sangue, iniquo apparire,
alle spalle folate di speranza.
Mi abbandono al cieco destino,
nell'infinito sussulto dell'anima,
stanco telaio di trame vissute,
di croci racchiuse in un perdono.
sulla scala in pietra del casale,
a elargire amore e pace,
a disperdere ogni soffio d'ansia.
I suoi occhi stanchi e trasognati,
nel vento d' un mattino assolato,
la barba fluente a racchiudere ,
parole mai pronunciate, caduche.
Nella fontana della vita, tempo,
che sfuma i ricordi, le passioni,
inganni che annientano il silenzio,
come i rintocchi del tuo domani.
Nella piazza affastello i pensieri,
in lunghe strade percorse dal buio,
dolore e sangue, iniquo apparire,
alle spalle folate di speranza.
Mi abbandono al cieco destino,
nell'infinito sussulto dell'anima,
stanco telaio di trame vissute,
di croci racchiuse in un perdono.
martedì 9 settembre 2008
Incolti sogni (dedicata ad A.A.Gatto)
Passi lenti a toccare le nuvole,
incolti sogni, eterni gesti oltre,
soffi , ansie, nel contrastato presente.
Questi vecchi hanno sete di ricordi ,
sospingono pensieri grondanti fame,
nella calura che annienta sospiri.
Il sole morde i contorti tornanti,
ogni speranza di uomini soffocati,
vittime di lotte e miseria grama.
Nino scalza il chiodo dalla memoria,
riemerge stanco a imbastire reti,
vinto dalla salsedine e dal fumo.
solo il fiume a frenare ogni sogno,
con l’acqua che irride ogni mio istante,
senza meta: annunciato espatriare.
incolti sogni, eterni gesti oltre,
soffi , ansie, nel contrastato presente.
Questi vecchi hanno sete di ricordi ,
sospingono pensieri grondanti fame,
nella calura che annienta sospiri.
Il sole morde i contorti tornanti,
ogni speranza di uomini soffocati,
vittime di lotte e miseria grama.
Nino scalza il chiodo dalla memoria,
riemerge stanco a imbastire reti,
vinto dalla salsedine e dal fumo.
solo il fiume a frenare ogni sogno,
con l’acqua che irride ogni mio istante,
senza meta: annunciato espatriare.
Sogno
Come aquila sfreccerò,
nei tuoi cieli senza segni,
immane sogno di luce.
Il mio volo coraggioso,
annullerà le coscienze,
al vento di ricordi lontani.
Sarà dolce rivederti,
specchio del tempo che fugge,
senza freni nel deserto.
Colorata negli steli,
l' anima del nuovo canto,
intessuta di memoria.
Accadrà ancora, dopo,
i miei piedi sentiranno,
il calore del giorno.
Abbracciati alle onde.
della nostra innocenza,
ricominceremo insieme.
Nel mattino, i pensieri,
si smorzano sottovoce,
nella piega del rimpianto.
nei tuoi cieli senza segni,
immane sogno di luce.
Il mio volo coraggioso,
annullerà le coscienze,
al vento di ricordi lontani.
Sarà dolce rivederti,
specchio del tempo che fugge,
senza freni nel deserto.
Colorata negli steli,
l' anima del nuovo canto,
intessuta di memoria.
Accadrà ancora, dopo,
i miei piedi sentiranno,
il calore del giorno.
Abbracciati alle onde.
della nostra innocenza,
ricominceremo insieme.
Nel mattino, i pensieri,
si smorzano sottovoce,
nella piega del rimpianto.
martedì 2 settembre 2008
Oltre lo sguardo.
Oltre lo sguardo bianche dune,
posate sul crinale del futuro,
sul mare indorato dai ricordi.
Nel lungo corridoio dell’anima,
sei luce e risveglio d’amore,
flessibile sagoma di eleganza.
Sul muro dei passi abbandonati,
sei musica lieve del nostro canto,
danza e voce nell’incantesimo.
Corro nel destino nudo di vita,
assiepato sul margine dei colli,
riflesso indistinto dell’eterno.
Alla sera i minuti sono luce,
immergo nell’aria i miei sogni,
per sentire il fiato delle stelle.
posate sul crinale del futuro,
sul mare indorato dai ricordi.
Nel lungo corridoio dell’anima,
sei luce e risveglio d’amore,
flessibile sagoma di eleganza.
Sul muro dei passi abbandonati,
sei musica lieve del nostro canto,
danza e voce nell’incantesimo.
Corro nel destino nudo di vita,
assiepato sul margine dei colli,
riflesso indistinto dell’eterno.
Alla sera i minuti sono luce,
immergo nell’aria i miei sogni,
per sentire il fiato delle stelle.
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