I miei occhi fissi sopra il cielo,
a dispensare sorrisi tra nuvole,
a immaginare sogni di parole.
I suoni racchiusi nelle mie mani,
a contenere sorgenti di speranza,
e mietere sospiri ed emozioni.
La luce frantuma i nostri inganni,
spolverando leggera ogni paura,
nell’umido mattino privo di sole.
Ancora una volta addento l’aria,
nel frastagliato e incolto presente,
sfioro ombre intessute di miseria.
L’anima stanca attraversa l’estremo,
inutile lembo risuonante d’immagini,
di note scadute nell’avverso ostro.
I passi riflettono ogni mio sfogo,
ogni eccesso dell’ansia di vivere,
respirando ossa e fiumi di sangue .
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