Ti ho visto uomo,
a lacerare speranze
giorno dopo giorno,
oscurare milioni di sogni
e il loro diritto d’ esistere.
Ti ho visto uomo,
a cremare i tuoi fratelli
e senza nessun rimorso
spegnere nel vento
le ultime preghiere.
Ti ho visto uomo,
cinico e spietato
verso bambini inermi
a soffocare urla innocenti.
Ti ho visto uomo,
soffrire nelle camere a gas
e rammentare un volto, uno sguardo
prima di soccombere.
Ti ho visto uomo,
nudo e inutile
davanti al Signore..
senza aver mai chiesto perdono
martedì 24 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
Vorrei fermare le ore
Vorrei fermare le ore,
in passi di piombo
sul cemento freddo di materia,
vorrei illudere ogni pensiero
con gesti caldi di carezze,
prati supini al soffio del maestrale,
vorrei spegnere ogni luce
nelle fortezze celate dell’anima
rinvigorendo tormentati silenzi.
Vorrei sognare ancora
e scolpire su ogni parete
scene di indifese verità,
vorrei pedinare il cielo
sollevando sciami d’ innocenza
pronta a ghermire i passanti.
Vorrei contare le tue rughe
e sfiorarle in un letto di emozioni
come fili di seta nel vento.
in passi di piombo
sul cemento freddo di materia,
vorrei illudere ogni pensiero
con gesti caldi di carezze,
prati supini al soffio del maestrale,
vorrei spegnere ogni luce
nelle fortezze celate dell’anima
rinvigorendo tormentati silenzi.
Vorrei sognare ancora
e scolpire su ogni parete
scene di indifese verità,
vorrei pedinare il cielo
sollevando sciami d’ innocenza
pronta a ghermire i passanti.
Vorrei contare le tue rughe
e sfiorarle in un letto di emozioni
come fili di seta nel vento.
domenica 25 ottobre 2009
Tempo d’amore
Tempo di fronde sinuose,
colorate stille di rugiada,
interminabili anfore di luce,
tempo di vite lontane,
di canti e figure gioiose
nel palmo dei ricordi,
tempo assorto di preghiera
nel vespro candido e sacro,
tempo di pace e di amori
sorretti da ali di memorie,
tempo di passioni,
di cuori eterni e ninne nanne,
tempo d’amore
tra profumi e sospiri
e angeli coperti d’immenso.
colorate stille di rugiada,
interminabili anfore di luce,
tempo di vite lontane,
di canti e figure gioiose
nel palmo dei ricordi,
tempo assorto di preghiera
nel vespro candido e sacro,
tempo di pace e di amori
sorretti da ali di memorie,
tempo di passioni,
di cuori eterni e ninne nanne,
tempo d’amore
tra profumi e sospiri
e angeli coperti d’immenso.
mercoledì 16 settembre 2009
Nelle righe dei giorni.
Scavo nelle righe dei giorni,
a illudermi che sia tutto vano:
il tuo ritorno, le mie lacrime..
aspetto che il sorriso dei tuoi passi
colori di rosa il respiro del tempo,
e la chiarezza della tua pelle
diffonda giardini di magnolie.
Al rinnovato gaudio dell’anima
mi attardo furente sui gradini erosi,
sulle perpetuanti note di sale,
sui vessilli incompiuti e stanchi
di brandelli muti di coscienza.
Immagino specchi di solitudine,
nell’effimero ricordo dei tuoi silenzi,
ombre fuggiasche di celati rancori
e viottoli offuscati di miserie.
Nel trasparente nulla sorreggo il pensiero
tra flutti di identità e soffuse caligini,
tutto è iniquo, forsennato malessere..
indistricabile rovo di quiescenza.
a illudermi che sia tutto vano:
il tuo ritorno, le mie lacrime..
aspetto che il sorriso dei tuoi passi
colori di rosa il respiro del tempo,
e la chiarezza della tua pelle
diffonda giardini di magnolie.
Al rinnovato gaudio dell’anima
mi attardo furente sui gradini erosi,
sulle perpetuanti note di sale,
sui vessilli incompiuti e stanchi
di brandelli muti di coscienza.
Immagino specchi di solitudine,
nell’effimero ricordo dei tuoi silenzi,
ombre fuggiasche di celati rancori
e viottoli offuscati di miserie.
Nel trasparente nulla sorreggo il pensiero
tra flutti di identità e soffuse caligini,
tutto è iniquo, forsennato malessere..
indistricabile rovo di quiescenza.
lunedì 14 settembre 2009
Risalgo le ombre
Risalgo le ombre del molo
per affacciarmi al tramonto,
un volo dopo un altro
a sfiorare il senso di infinito.
Il filotto di passi e desideri
è racchiuso in ciottoli di speranza,
lontani da fantasmi di corallo,
arabeschi memorie di suoni.
Ora il vento rinnova i sogni,
struggenti calici di suggestioni
e innocenti calendule flessuose
nel reliquario ignorato del presente.
L’Ultimo lembo di coscienza
irradierà l’anima di vita,
annuncerà opalescenti segni:
mistiche folgorazioni di pace.
per affacciarmi al tramonto,
un volo dopo un altro
a sfiorare il senso di infinito.
Il filotto di passi e desideri
è racchiuso in ciottoli di speranza,
lontani da fantasmi di corallo,
arabeschi memorie di suoni.
Ora il vento rinnova i sogni,
struggenti calici di suggestioni
e innocenti calendule flessuose
nel reliquario ignorato del presente.
L’Ultimo lembo di coscienza
irradierà l’anima di vita,
annuncerà opalescenti segni:
mistiche folgorazioni di pace.
giovedì 3 settembre 2009
Mute lontananze
Mute lontananze,
di sabbia bianca e luce,
fazzoletti di passi
a vincere silenzi di memorie.
Inseguo il ventre del tempo,
snocciolando giorni, identici giorni
rovesciati nei cieli
da nuvole aride di pioggia.
E’ lieve il fragore d’estate
come canti di bambini,
come baci improvvisi
sulla soglia del perdono.
Lo sguardo s’infrange
sulle siepi dell’anima,
incauto migrante d’ossessioni,
di orizzonti immaginari.
di sabbia bianca e luce,
fazzoletti di passi
a vincere silenzi di memorie.
Inseguo il ventre del tempo,
snocciolando giorni, identici giorni
rovesciati nei cieli
da nuvole aride di pioggia.
E’ lieve il fragore d’estate
come canti di bambini,
come baci improvvisi
sulla soglia del perdono.
Lo sguardo s’infrange
sulle siepi dell’anima,
incauto migrante d’ossessioni,
di orizzonti immaginari.
domenica 30 agosto 2009
Soffi di camini
Occhi immobili,
distorti riflessi di te
che ondeggi tra i miei pensieri,
le onde scavalcano
il mio senso d’infinito
e giorno dopo giorno
colmano vuoti di memoria.
Aspetto la pioggia
per riprovare riti caduti,
arenarie lingue di vita
tra soffi di camini nel vento.
distorti riflessi di te
che ondeggi tra i miei pensieri,
le onde scavalcano
il mio senso d’infinito
e giorno dopo giorno
colmano vuoti di memoria.
Aspetto la pioggia
per riprovare riti caduti,
arenarie lingue di vita
tra soffi di camini nel vento.
giovedì 30 luglio 2009
Ti immagino fiore...
Ti immagino fiore,
stelo allungato sulla vita
petalo dopo petalo
a illuminare la tela dei giorni.
Ti immagino aria
a sollevare le mie nebbie
e riportare orizzonti di pace
con la tua brezza leggera.
Ti immagino desiderio
a risvegliare in me emozioni,
sublimando silenzi e colori
in archi arrembanti d'amore.
Ti immagino luce
a risplendere su ogni mattino
con i tuoi raggi sfolgoranti e vitali
e con il tuo sorriso inebriante d'eterno.
stelo allungato sulla vita
petalo dopo petalo
a illuminare la tela dei giorni.
Ti immagino aria
a sollevare le mie nebbie
e riportare orizzonti di pace
con la tua brezza leggera.
Ti immagino desiderio
a risvegliare in me emozioni,
sublimando silenzi e colori
in archi arrembanti d'amore.
Ti immagino luce
a risplendere su ogni mattino
con i tuoi raggi sfolgoranti e vitali
e con il tuo sorriso inebriante d'eterno.
venerdì 3 luglio 2009
Immagino
Il mio passo si frantuma,
cede alla furia del tempo
logoro d’inquietudine,
ora dopo ora s’annienta
nell’ansia di inviolabili certezze,
aspetto che il desiderio di giustizia
sconvolga questa mia coscienza,
immagino sentieri di pace
e cascate di sorrisi eterni,
inerti sofferenze sbiadite
e dissolti dall’amore del padre,
indissolubili abbracci di luce
nella grazia infinita di Cristo.
cede alla furia del tempo
logoro d’inquietudine,
ora dopo ora s’annienta
nell’ansia di inviolabili certezze,
aspetto che il desiderio di giustizia
sconvolga questa mia coscienza,
immagino sentieri di pace
e cascate di sorrisi eterni,
inerti sofferenze sbiadite
e dissolti dall’amore del padre,
indissolubili abbracci di luce
nella grazia infinita di Cristo.
sabato 6 giugno 2009
Respiro
Respiro
le stelle
in cerca
d’eterno,
in cerca di
orizzonti
di luce,
di profumo
d’anime
immortali.
le stelle
in cerca
d’eterno,
in cerca di
orizzonti
di luce,
di profumo
d’anime
immortali.
domenica 17 maggio 2009
Ho ascoltato il mare
Ho ascoltato il mare
nel suo indomito cavalcare,
nei rigurgiti schiumosi di sabbia,
nell’umido affiorare delle stelle.
Ho restituito ogni pensiero alla luce,
alle parole e alla forza dei tuoi sguardi,
nel silenzio che mi avvinghia a te
una brezza leggera diffonde il ricordo.
Ieri come oggi è presente l’aria dei tuoi passi,
si colorano i muri di desiderio e
le tue braccia protese al sole
sfumano ogni ansia e riverbero d’asfalto.
Com’è dolce il tuo respiro
quella tua bocca impaziente di sorrisi,
il senso di pace che riempie il giorno
ovattando onde di civiltà e stridule anime.
Com’è vivo il rintocco dei sogni sotto questo cielo
a frantumare idee e segni di questo tempo,
nella carezza che affievolisce ogni materia
e nella sera che seppelisce ogni bagliore.
nel suo indomito cavalcare,
nei rigurgiti schiumosi di sabbia,
nell’umido affiorare delle stelle.
Ho restituito ogni pensiero alla luce,
alle parole e alla forza dei tuoi sguardi,
nel silenzio che mi avvinghia a te
una brezza leggera diffonde il ricordo.
Ieri come oggi è presente l’aria dei tuoi passi,
si colorano i muri di desiderio e
le tue braccia protese al sole
sfumano ogni ansia e riverbero d’asfalto.
Com’è dolce il tuo respiro
quella tua bocca impaziente di sorrisi,
il senso di pace che riempie il giorno
ovattando onde di civiltà e stridule anime.
Com’è vivo il rintocco dei sogni sotto questo cielo
a frantumare idee e segni di questo tempo,
nella carezza che affievolisce ogni materia
e nella sera che seppelisce ogni bagliore.
martedì 28 aprile 2009
Abruzzo
Ho visto il terrore,
dipinto sul volto scarno
degli sfollati,
ho rivisto in loro
il Cristo sulla croce,
flagellato
dagli uomini
e dalla loro ipocrisia,
il mio cammino
si è fatto abbraccio
e morde il tempo
con le scuri di pianto,
in fila la morte
ha rappreso
l’ultimo sangue,
e con esso la vita
che animava i luoghi
del ricordo.
Un vecchio vaga
tra macerie e disperazione,
conta i giorni
trascorsi dal terremoto,
abbandona ogni motivo
per guardare in faccia
il destino.
Ogni istante
ha lo sguardo dei vinti,
nella miseria fredda
delle tendopoli,
in un grigio mattino
sfumato dai canti
dei bambini,
da un timido sorriso
nella nebbia.
dipinto sul volto scarno
degli sfollati,
ho rivisto in loro
il Cristo sulla croce,
flagellato
dagli uomini
e dalla loro ipocrisia,
il mio cammino
si è fatto abbraccio
e morde il tempo
con le scuri di pianto,
in fila la morte
ha rappreso
l’ultimo sangue,
e con esso la vita
che animava i luoghi
del ricordo.
Un vecchio vaga
tra macerie e disperazione,
conta i giorni
trascorsi dal terremoto,
abbandona ogni motivo
per guardare in faccia
il destino.
Ogni istante
ha lo sguardo dei vinti,
nella miseria fredda
delle tendopoli,
in un grigio mattino
sfumato dai canti
dei bambini,
da un timido sorriso
nella nebbia.
mercoledì 8 aprile 2009
L'ultimo respiro (dedicato alla gente d'Abruzzo)
Una mano, un gesto
tra lamenti e disperazione
tra i palazzi
crollati nel vuoto,
tra le vite recise
una ad una
senza un perché,
sono padre
e figlio,
sono anche fratello
e amico
della gente d’Abruzzo,
il loro pianto
è il mio pianto,
l’anima squarciata
nel silenzio,
nell’attesa
che il tempo
riprenda la sua
corsa inarrestabile.
La morte
è là
cristallizzata
negli sguardi fermi,
nei corpi polverosi
del presente,
il pianto lontano
che riemerge
senza più
nessuno ad ascoltarlo,
non ci sono
più lacrime,
solo macerie
a calpestare
quelle genti
nobili e sane,
a rendere vano
l’ultimo respiro.
tra lamenti e disperazione
tra i palazzi
crollati nel vuoto,
tra le vite recise
una ad una
senza un perché,
sono padre
e figlio,
sono anche fratello
e amico
della gente d’Abruzzo,
il loro pianto
è il mio pianto,
l’anima squarciata
nel silenzio,
nell’attesa
che il tempo
riprenda la sua
corsa inarrestabile.
La morte
è là
cristallizzata
negli sguardi fermi,
nei corpi polverosi
del presente,
il pianto lontano
che riemerge
senza più
nessuno ad ascoltarlo,
non ci sono
più lacrime,
solo macerie
a calpestare
quelle genti
nobili e sane,
a rendere vano
l’ultimo respiro.
sabato 4 aprile 2009
Pollino
Ho salito impervi sentieri
con il passo attento,
tra le tue meraviglie,
ho ascoltato i battiti
e la tua anima Pollino:
gigante dal cuore gentile,
cullato dai tuoi venti
e dalle emozioni che svelano
il tuo maestoso apparire.
Amo le tue dolci forme,
e le terre bianche di neve
e quei pini millenari
che ti appartengono da tempo
appesi nei cieli sovrastanti.
Non dimenticherò mai
quei passi sulla Serra di Crispo,
tra il vento e la nebbia
felice di essere in cima,
con l’anima infantile che
regala al tuo pensiero
ancora un sussulto,
e mi riporta a quell’incanto:
alla tua sagoma irripetibile.
Tra i nevai sfolgoranti
di luce e candore
ha soggiornato il mio pensiero,
vissuto mille volte
i tuoi inverni,
e accarezzato le cime
con l’affetto di figlio,
senza abbassare lo sguardo
continuo a desiderarti
e sperare giorno dopo giorno
di averti sempre nei miei occhi
con il passo attento,
tra le tue meraviglie,
ho ascoltato i battiti
e la tua anima Pollino:
gigante dal cuore gentile,
cullato dai tuoi venti
e dalle emozioni che svelano
il tuo maestoso apparire.
Amo le tue dolci forme,
e le terre bianche di neve
e quei pini millenari
che ti appartengono da tempo
appesi nei cieli sovrastanti.
Non dimenticherò mai
quei passi sulla Serra di Crispo,
tra il vento e la nebbia
felice di essere in cima,
con l’anima infantile che
regala al tuo pensiero
ancora un sussulto,
e mi riporta a quell’incanto:
alla tua sagoma irripetibile.
Tra i nevai sfolgoranti
di luce e candore
ha soggiornato il mio pensiero,
vissuto mille volte
i tuoi inverni,
e accarezzato le cime
con l’affetto di figlio,
senza abbassare lo sguardo
continuo a desiderarti
e sperare giorno dopo giorno
di averti sempre nei miei occhi
giovedì 12 marzo 2009
Luce
E' strano questo bagliore,
questa nostalgia nei miei occhi
che rincorrono sogni e sorgenti,
è carezza ogni gesto,
ogni luce arresa alla notte
nel collage di momenti e tramonti.
E'luce il sapore del pane,
il caldo abbraccio della madre
sulle guance affamate d'amore,
Luce i giorni nascosti nella sabbia
ad aspettare una emozione
per riportarli in vita..
granello dopo granello,
caldarroste di speranza viva,
innocenza come terra di neve.
E' luce ancora il saluto fugace
per un indimenticato passato,
rifugio di lenti e coraggiosi eroi
invincibili corazze di pace.
E' luce la mia solitudine,
e le ore che come spille
coprono il mio corpo dormiente
annullando ogni consapevolezza,
dimenticato anelito di vita.
Sul carro del tempo
sfilano rigurgiti di onestà,
poesie pronunciate nel vento,
adesso che la luce è giustizia,
ultimo baluardo nel quale assopirsi
felici sulle onde del domani.
questa nostalgia nei miei occhi
che rincorrono sogni e sorgenti,
è carezza ogni gesto,
ogni luce arresa alla notte
nel collage di momenti e tramonti.
E'luce il sapore del pane,
il caldo abbraccio della madre
sulle guance affamate d'amore,
Luce i giorni nascosti nella sabbia
ad aspettare una emozione
per riportarli in vita..
granello dopo granello,
caldarroste di speranza viva,
innocenza come terra di neve.
E' luce ancora il saluto fugace
per un indimenticato passato,
rifugio di lenti e coraggiosi eroi
invincibili corazze di pace.
E' luce la mia solitudine,
e le ore che come spille
coprono il mio corpo dormiente
annullando ogni consapevolezza,
dimenticato anelito di vita.
Sul carro del tempo
sfilano rigurgiti di onestà,
poesie pronunciate nel vento,
adesso che la luce è giustizia,
ultimo baluardo nel quale assopirsi
felici sulle onde del domani.
giovedì 5 marzo 2009
Ogni notte è luce.
Ogni notte è luce,
nel mio cielo infinito,
tra malinconie latenti e
sogni in punta di piedi.
Ogni notte è luce,
in molti anni vissuti
ad assaporare silenzi
e scaglie di felicità.
Ogni notte è luce,
masticando vecchi rimpianti,
nell’attesa di ripercorrere
il filo dei tuoi pensieri.
Ogni notte è luce
anche nei miei tormenti,
nel respiro del giorno
prima di reclinare.
Ogni notte è luce,
sulle nostre coscienze,
sui mari affollati
di eterna solitudine.
nel mio cielo infinito,
tra malinconie latenti e
sogni in punta di piedi.
Ogni notte è luce,
in molti anni vissuti
ad assaporare silenzi
e scaglie di felicità.
Ogni notte è luce,
masticando vecchi rimpianti,
nell’attesa di ripercorrere
il filo dei tuoi pensieri.
Ogni notte è luce
anche nei miei tormenti,
nel respiro del giorno
prima di reclinare.
Ogni notte è luce,
sulle nostre coscienze,
sui mari affollati
di eterna solitudine.
venerdì 27 febbraio 2009
Ancora una volta....
Ho lenti sussurri,
sulla mia pelle
lune di notti stellate,
imbuti di suoni
che avvolgono l’anima.
Nella immobile quiete,
il greve girovagare
di gocce di sangue
nude e fragorose,
indistinte stille
sul tragitto del tempo.
Si ferma il coraggio,
di rispettose madri,
di figli esanimi all’alba
trafitti nell’ultimo respiro.
L’inganno assapora
vecchie storie,
tormentati ritmi di pace,
passi e condanne
senza seme di perdono.
Ancora una volta,
s’illude il pensiero, rimosso
nel dolore di gesti
incontrollabili e inutili,
tra sussurri e pianti.
sulla mia pelle
lune di notti stellate,
imbuti di suoni
che avvolgono l’anima.
Nella immobile quiete,
il greve girovagare
di gocce di sangue
nude e fragorose,
indistinte stille
sul tragitto del tempo.
Si ferma il coraggio,
di rispettose madri,
di figli esanimi all’alba
trafitti nell’ultimo respiro.
L’inganno assapora
vecchie storie,
tormentati ritmi di pace,
passi e condanne
senza seme di perdono.
Ancora una volta,
s’illude il pensiero, rimosso
nel dolore di gesti
incontrollabili e inutili,
tra sussurri e pianti.
giovedì 5 febbraio 2009
Sensi
Sfioro i tuoi sensi,
nella luce dei ricordi,
senza affondare passi
nel buio del rimpianto,
giorni uguali e rubati
al vespro del tempo,
vicoli vuoti
di ogni esistenza,
ogni sguardo è confine,
caligine dei sogni,
stagno di coscienze,
vincolo festoso
di stralunate sfere,
presente e futuro,
rigoglioso mare
di siepi fiorite
e tempie rigide
all’abbandono.
nella luce dei ricordi,
senza affondare passi
nel buio del rimpianto,
giorni uguali e rubati
al vespro del tempo,
vicoli vuoti
di ogni esistenza,
ogni sguardo è confine,
caligine dei sogni,
stagno di coscienze,
vincolo festoso
di stralunate sfere,
presente e futuro,
rigoglioso mare
di siepi fiorite
e tempie rigide
all’abbandono.
giovedì 29 gennaio 2009
Distacco
Accadrà, stanne certo
senza inganno o frastuono,
abbracciato alla tua anima
a vincere il vuoto delle tenebre,
nuda spoglia d'uomo umile
arriverai in cima
a chiedere il perché
di un gesto, di quell’assenza.
Ti arrampicherai solo
alle stelle del pianeta,
sentirai odore di incenso
e pascolerai muto i pensieri
immerso nella vastità del cosmo,
poco alla volta riapparirai
spogliato dei tuoi peccati
e di vincoli terreni
che a fatica hai creato,
il tuo volto sparirà
dalle vecchie ossessioni
e disteso nel lungo tragitto
vivrà felice la sua pace,
canti e inni di gloria
al Signore nostro Dio,
un cantico nuovo
inonderà il creato
immaginando angeli di luce
e il perdono per sempre.
senza inganno o frastuono,
abbracciato alla tua anima
a vincere il vuoto delle tenebre,
nuda spoglia d'uomo umile
arriverai in cima
a chiedere il perché
di un gesto, di quell’assenza.
Ti arrampicherai solo
alle stelle del pianeta,
sentirai odore di incenso
e pascolerai muto i pensieri
immerso nella vastità del cosmo,
poco alla volta riapparirai
spogliato dei tuoi peccati
e di vincoli terreni
che a fatica hai creato,
il tuo volto sparirà
dalle vecchie ossessioni
e disteso nel lungo tragitto
vivrà felice la sua pace,
canti e inni di gloria
al Signore nostro Dio,
un cantico nuovo
inonderà il creato
immaginando angeli di luce
e il perdono per sempre.
sabato 10 gennaio 2009
Ingiallite certezze
E’ sera nei miei dintorni,
sul muschio scolorito
delle tenui e ingiallite certezze,
la sofferenza tace
e senza un pretesto
mi rimanda altrove,
in un mondo di dolcezze
dove mi è spontaneo
riporre innocenti peccati.
Non sento più il merlo,
tra l’odore degli agrumi
e il verde prato dei ricordi,
lontano da fuochi e rovine
cresce il sogno e il perdono,
l’angoscia insinua l’aria
rivestendo la luce fioca
di paura e solitudine.
Sollevo il mio sguardo
su confini indefiniti,
canto oltre le nuvole
che emerge come scoglio
in breve sinfonia di vita.
sul muschio scolorito
delle tenui e ingiallite certezze,
la sofferenza tace
e senza un pretesto
mi rimanda altrove,
in un mondo di dolcezze
dove mi è spontaneo
riporre innocenti peccati.
Non sento più il merlo,
tra l’odore degli agrumi
e il verde prato dei ricordi,
lontano da fuochi e rovine
cresce il sogno e il perdono,
l’angoscia insinua l’aria
rivestendo la luce fioca
di paura e solitudine.
Sollevo il mio sguardo
su confini indefiniti,
canto oltre le nuvole
che emerge come scoglio
in breve sinfonia di vita.
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